Cos'è l'Enduro

Cos'è l'Enduro
Estratto dal libro Woops

lunedì 31 ottobre 2011

..lasciatevi emozionare.. ;-)

..MOTOALPINISMO..


UN MODO DIVERSO, BELLISSIMO DI VIVERE LA MOTO

Le moto destinate alle varie specialità fuoristrada sono molte, dalle enduro e scrambler, alle moto da regolarità, dalle moto da cross a quelle da trial. Diremo subito che queste ultime sono le più adatte al turismo motoalpinistico, per diversi motivi: la loro maneggevolezza, le caratteristiche meccaniche generali come ai rapporti del cambio (le prime tre o quattro marce corte per affrontare i passaggi difficili, le altre lunghe per le tappe di trasferimento) e un motore dotato di una coppia sostanziosa. Un motore in grado di spingere forte già a un basso numero di giri senza ricorrere a un uso prolungato della frizione. Fra l’altro questa caratteristica consente una maggiore concentrazione nella guida e sugli ostacoli senza il rischio di sentire calare il motore ogni qual volta che si molla il gas. Le moto da trial hanno per contro alcuni lati negativi, come i cortissimi rapporti finali di trasmissione, la ridotta autonomia e lo scarso confort. Per ovviare a questi inconvenienti alcune case motociclistiche hanno posto in vendita modelli specificatamente da motoalpinismo; sono delle moto da trial modificate nei rapporti e in altri particolari come la sella, il serbatoio, le pedane, ecc.

Ma chi sono i motoalpinisti? Spesso hanno poco a che vedere con i trialisti “agonisti”. Si interessano pochissimo delle gare, “vivono” in gruppi più o meno numerosi, amano fare lunghe escursioni e finire la giornata intorno ad un tavolo bene imbandito. Raccontano di avventure memorabili, di sofferenze inaudite, di giornate passate sotto la pioggia o la neve. Grandi amanti della natura, rispettosi delle regole e degli uomini che della montagna vivono. Sul nostro territorio dove le montagne non fanno certo difetto, è possibile realizzare centinaia di itinerari motoalpinistici, dai più facili ai più impegnativi, lungo le tante strade militari, i sentieri, le mulattiere, tra zone incantevoli e addirittura deserte, abbandonate come sono dai montanari. In questo contesto è molto utile ribadire il concetto che il libero uso di questo vastissimo patrimonio viabilistico da parte dei mezzi motorizzai dipende strettamente dal grado di educazione di chi conduce questi mezzi. Prima di scegliere l’itinerario procuratevi delle guide e carte topografiche dettagliate (ottime quelle militari), ma soprattutto contattate i motoalpinisti del luogo dove volere avventurarvi. Spesso sono profondi conoscitori dell’ambiente circostante. Nella Valle del Velino, a Cittareale, esiste un’area autorizzata, potete rivolgerci ad un mito del luogo, Roberto Gianferri che con i soci del Moto Club Tre Valli vi farà percorrere antichi tratturi, un tempo utilizzati per il passaggio delle greggi, ideali per conoscere un paesaggio meraviglioso. Chi volesse conoscere i Monti Sabini può rivolgersi al Circolo Val Canera sede sociale del Trial Team Valli del Canera.

E per concludere “i precetti del motoalpinista”:


non avventuratevi mai soli, potreste aver bisogno di una mano per superare ostacoli imprevisti;
non correte troppo. Le strade di montagna possono riservare un mucchio di brutte sorprese;
prima di avventurarvi per un passaggio difficoltoso fate una ispezione a piedi, altrimenti potreste trovarvi imbottigliati senza nemmeno lo spazio per voltare la moto;
procuratevi delle carte topografiche dettagliate. Ottime quelle militari al 25.000 e portatele naturalmente sempre dietro;
se andate oltre i 2000 metri la carburazione ne soffrirà, quindi portatevi un getto più piccolo per sostituirlo al momento opportuno;
non dimenticate i cavi di scorta;
Fate bene i conti con il carburante. Eventualmente portatene un po’ di riserva;
non vestitevi troppo pesantemente ma non dimenticate indumenti di lana e impermeabili in caso di maltempo;
sieroantivipera e qualche cerotto potrebbero essere utili;
la corda da roccia può servire in molti casi;
non manomettere mai i silenziatori originali;
per evitare fumosità eccessiva per i motori a due tempi la miscela dovrà essere fatta nelle proporzioni esatte indicate dal costruttore;
non entrare mai in campi coltivati o seminati, in prati da taglio, ecc. Se non ci fossero alternative mantenetevi ai bordi in fila indiana cercando di lasciare una sola traccia;
incrociando animali liberi o da lavoro rallentare e se necessario fermarsi e spegnere il motore. Si eviteranno situazioni pericolose;
nei centri abitati rallentare al massimo l’andatura;
evitare i percorsi a circuito da fare più volte, meglio un itinerario unico che abbia una sola partenza e un solo arrivo.